domenica 10 gennaio 2010

LA STORIA DELLO SNOWBOARD

Lo snowboard nasce intorno agli anni '60 negli Stati Uniti, più precisamente nel Michigan per mano di Sherman Poppen il quale per far giocare i suoi bambini unì assieme due sci e poi gli aggiunse un cordino in punta. Il signor Poppen però notò sin da subito che i suoi figli si disponevano di traverso sulla tavola e collegò questo particolare alla posizione del surfista da onda e decise perciò di chiamare questa sua invenzione Snurfer.
Nel 1966 lo snurfer debutta in pubblico, in concomitanza con l'esplosione del Surfing, il quale vive il suo momento di gloria grazie alle canzoni dei Beach Boys. Lo snurfer fu subito un gran successo e vendette centinaia di migliaia di pezzi. Il design era semplice: un sottile asse di legno liscio senza inclinazione con una corda sulla punta della tavola che il rider teneva in mano. Usarlo era facile; girare difficilissimo e pensandoci bene fare un 360° impossibile.
Negli anni successivi lo snurfer appassionò migliaia di persone, ed ebbe la considerazione sia di un semplice giocattolo da 15$, ma anche di poter essere il punto di partenza per creare un qualcosa di grande. Un pioniere di questa rivoluzione fu sicuramente Jake Burton Carpenter il quale nel 1977 fondò la Burton Boards dove venivano sperimentate varie tecniche di costruzione con l'utilizzo di diversi materiali. Il risultato dei primi prototipi fu il Burton Board, una tavola in legno duro laminato larga poco più di 20cm con un laccio frontale regolabile e lunghe pinne in coda.
Contemporaneamente a Jake Burton altri appassionati di surf e snurfer si stavano dando da fare per contribuire all'evoluzione di questo sport. Altro nome importantissimo nella storia dello snowboard fu Bob Weber il quale vide un futuro nello sviluppo degli attacchi. Dopo insistenti progetti gli fu assegnato il brevetto, e nel 1977 il suo Flying Yellow Banana attirò l'attenzione dello skater Tom Sims il quale data la sua passione sia per il surf che per lo skateboard pensò bene di non lasciarsi sfuggire la possibilità di vedere il suo nome scolpito nella storia dello snowboard.
I primi anni '80 videro l'inizio delle prime competizioni nazionali, le quali si svolsero vicino Woodstock, e successivamente si svolse la prima coppa del mondo in California che ebbe come protagonista assoluta la prima gara di half-pipe. Queste due tipologie di manifestazione sono significative perchè rappresentano il confronto fra le due forze dello snowboard dell'epoca. I nazionali si tenevano nel Vermont ed erano organizzati da Burton, i mondiali in California ed erano organizzati da Sims. Ma la competizione più accesa andava oltre le gare e l'half-pipe, si svolgeva nelle sale di progettazione, dove gli snowboard venivano disegnati. La rivalità fra Burton e Sims era altissima, e l'introduzione del p-tex (marchio per il polietilene utilizzato per le solette) nello snowboard e delle lamine segno sicuramente l'evoluzione del design.
Un altro importantissimo passo avanti fu l'invenzione di Jeff Grell del 1983, ovvero gli attacchi alti dietro (spoiler): gli highback prolungavano il supporto sui talloni che nemmeno il precedente modello di Sims offriva. L'invenzione di Grell fu fondamentale, perchè permise agli snowboarder di spingere curve tanto in front-side, quanto in back-side e i progressi nel riding sarebbero stati minimi senza questo semplice rivoluzionario passo.
Lo snowboard era cresciuto molto fino alla metà degli anni '80, ma doveva esserci ancora un cambiamento importante nel futuro di questa disciplina. Il concetto di snowboard era ancora legato al surf e allo skate, sempre basato principalmente sul controllare e curvare con il piede posteriore. Mike Olson (altro fanatico di snow e successivo fondatore della Gnu e della Lib Tech) fu subito molto interessato alla conduzione e alla tenuta delle tavole ed iniziò a costruire le stesse con lamine e senza pinne e con una punta corta e tonda. Queste tecniche abbinate ad una particolare attenzione verso lo shape (forma) portarono ad assumere una posizione "in avanti", rivolta maggiormente verso la punta della tavola. Le idee di Olson rappresentarono il punto di partenza per uno snowboard comune al nostro, il quale si modernizzo ancora di più quando Burton introdusse il primo attacco soft a 5 buchi. L'uso degli "hard" (attacco rigido) divenne molto comune e le tavole alpine si assottigliarono e la coda divenne piatta. In questo periodo si poteva già vedere una forte divisione culturale tra gli snowboarders alpini e quelli freestyler. Chuck Barfoot che aiutò Tom Sims all'inizio dell sua compagnia, nel 1987 lanciò sul mercato il primo Twin-Tip ed atleti come Terry Kidwell e Shaun Palmer iniziarono ad eseguire vere e proprie acrobazie tanto da diventare delle vere e proprie star.
Grazie a questi sviluppi, il fenomeno snowboard prendeva sempre più piede ed anche i giornali e il mondo del cinema iniziarono ad interessarsene. Il primo filmato di rilievo fu un film francese chiamato "Apocalypse Snow" prodotto nel 1986 il quale aveva come protagonista Regis Roland, e divenne subito molto popolare attraverso tutta l'Europa e creò quella scossa che fece sviluppare, o meglio... Esplodere... Lo snowboard in Europa. Di rilievo furono anche i video di Burton, girati su qualsiasi terreno, rappresentanti tutte le specialità e le località.
Negli anni '90 lo snowboard diventò un grande business, uno dei principali sport invernali e parte integrante del mercato americano degli sci. Entro il 1992, lo snowboard stava avvicinandosi sempre più al moderno skateboard. Mentre lo skate ha sempre avuto una grande influenza, un nuovo stile stava diventando d'Avant Garde. Consisteva in Ollie Air, Ringhiere, Spinning multi rivoluzionari, andare ed atterrarein switch, cambiare posizione o fare tutto al contrario. Lo stile veniva chiamato New Schoole ed era sviluppato da atleti che avevano un passato da skater. Lo scopo non era la velocità della discesa, la posizione o la profondità delle uscite: era la complessità delle azioni e la tecnica. Inoltre per poter meglio sfruttare gli spigoli della tavola ed aumentare l'efficenza degli avvitamenti i Nuovi Scolari tagliarono via punta e coda alle loro tavole. La posizione era sempre più distanziata e si creò così un'affinità con pantaloni sempre più larghi; in breve divennero Jibbers. L'industria dello snowboard rispose a questa nuova tendenza con tavole più piccole con meno spigolo, attacchi con spoiler più bassi e boots(scarponi) tagliati che sembravano alte scarpe da ginnastica. A questo punto avvenne una strana fusione tra lo snowboard e la cultura popolare. Il Punk Rock che per molti anni era stato fuori dal mercato e dai gusti di "massa", improvvisamente colpì l'anima d'America. Capelli colorati, body piercing e tatuaggi andavano per la maggiore. Così era anche per lo snowboard e gli snowboardisti. Tutti volevano essere snowboardisti e le aree sciistiche veniveno prese di mira; così fu fino al momento in cui qualcuno cominciò ad atteggiarsi sulle piste in maniera non consona provocando la rabbia degli sciatori. Senza dubbio le aree sciistiche volevano gli incassi che gli snowboarder apportavano, quello che non volevano era l'assalto di jibbers che tagliavano cespugli, distruggevano piste, erigevano "ringhiere" e saltavano sopra la testa dei poveri sciatori. Le controversie cessarono quando le aree sciistiche vennero sistemate in modo tale da accontentare gli snowboarder. Infatti quasi tutte le stazioni hanno ad oggi una specie di park dove vengono eseguite tutte le minacciose attività acrobatiche degli snowboarder.

3 commenti:

  1. assa perda che non le e robe par ti
    anca e toe el sa mes in testa, lavorar no, le mejo,assegee al faegname e toe che le el so mistier, e ti fa el tuo capio!!!

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  2. W lo snowboard e chi lo pratica YEAH!!!

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  3. Sempre e solo snowboard ovunque e comunque!!!

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