venerdì 29 gennaio 2010

QUALE TAVOLA

Esistono principalmente due tipi di tavole da snowboard ovvero le tavole soft e le tavole alpine (comunemente chiamate anche Hard). Queste tavole hanno forma e misura diversa e ognuna ha un uso specifico differente.

Tavola Hard: sono tavole rigide, lunghe e strette con punta rialzata e coda tagliata. Hanno la caratteristica principale di essere tavole unidirezionali, cioè si conducono in una sola direzione. Vengono utilizzate per raggiungere alte velocità in pista (infatti nella disciplina del gigante parallelo si usano queste tavole) ed inoltre anche gli attacchi che si montano e gli scarponi sono rigidi (il tutto è molto simile agli sci).

Tavola Soft: rappresentano la stragrande maggioranza delle tavole oggi in circolazione; hanno punta e coda rialzati e permettono di esprimere una maggiore libertà e fantasia. La tavola soft è come dice la parola stessa morbida, tenera, deve flettersi sia per curvare in pista che per poter assorbire nel miglior modo possibile gli impatti con il suolo. Nelle tavole soft si usano attacchi e scarponi morbidi e quindi si ha sicuramente una maggior comodità rispetto all'hard.
Le tavole soft si suddividono a loro volta in tre categorie: all mountain, freestyle, freeride.

Tavole all mountain: sono tavole generalmente direzionali, dove il nose (punta) è diverso dal tail (coda); sono tavole che si adattano a qualsiasi tipo di terreno, dalla pista al park passando per metri e metri di fresca appena caduta. E' la scelta della maggior parte dei riders che possono così adattarsi alle varie situazioni senza alcun problema.

Tavole freestyle: sono tavole per il park, adatte ai trick più estremi e ottime sui rails. La struttura non è direzionale, infatti sono chiamate TWIN TIP, cioè il nose e il tail sono praticamente uguali, hanno la stessa identica forma e lo stesso raggio di curvatura; inoltre la sciancratura è meno accentuata rispetto alle altre tavole così da permettere degli atterraggi più facili e naturali e una migliore conduzione in switch (cioè al contrario), a scapito ovviamente di una minore velocità e del cambio di direzione in pista.

Tavole freeride: sono tavole direzionali, più lunghe e più larghe delle all mountain che si adattano molto bene in pista e sono perfette per girare in fresca. Il passo è decentrato verso il tail, questo per permettere una maggiore galleggiabilità, ma essendo più larghe e più lunghe faticano in park e nel jibbing.

Oltre a quanto sopra descritto, esistono altri elementi importantissimi per la scelta di una tavola ovvero la lunghezza, la larghezza, il peso, il flex, la lamina effettiva e la sciancratura.

Lunghezza: questo fattore dipende principalmente dall'altezza del rider, dal suo peso e anche dalla sua abilità. Una tavola più corta è sicuramente più maneggevole, mentre una lunga richiede maggior forza ma ha molta più stabilità anche ad elevate velocità. In generale una tavola che arriva tra il mento e il naso (quindi circa 20 cm al di sotto della propria altezza) è da considerarsi di lunghezza corretta.

Larghezza: altro fattore da considerare nella scelta della tavola è la misura dei propri boots (scarponi). Le tavole di larghezza standard vanno bene fino al n°45; snowboarder con piedi che calzano misure maggiori rischiano di "strusciare" la neve, ovvero sia con la punta che con il tallone del piede tendono ad uscire troppo dai bordi della tavola. Per evitare questo problema si possono aumentare gli angoli degli attacchi o aumentare lo stance così da utilizzare la parte più larga della tavola. Altra soluzione è l'utilizzo di appositi pad per rialzare l'attacco o ancora acquistare una tavola wide (cioè più larga). Una tavola wide dà maggiore stabilità e galleggiabilità al prezzo però di una minore reattività e di un cambio lamina più lento.

Peso: è forse la variabile più importante nella scelta dello snowboard in quanto bisogna essere in grado di flettere la tavola per fare curve e tricks. A chi è più pesante è consigliata una tavola più lunga in maniera da avere più stabilità mentre a chi è più leggero una tavola più corta così da avere maggiore manovrabilità e una surfata meno faticosa.

Flex: non è altro che l'elasticità della tavola. Una tavola più morbida gira a velocità inferiori e con raggi di curva più stretti (quindi più adatta ad un principiante). Man mano che si progredisce si può scegliere una tavola più rigida, la quale dà maggior controllo in curva e una migliore risposta ai comandi. Una tavola troppo rigida rischia però di diventare faticosa nel fletterla. Per avere un'idea del flex basta premere con forza al centro della tavola tenendola dritta sul pavimento.

Lamina effettiva: rappresenta la parte della tavola che effettivamente sta a contatto con la neve. Maggiore è la lamina maggiore è la stabilità anche alle alte velocità dato che più lamina taglia la neve, mentre minore è la lamina più facile è curvare, fare tricks e più la tavola è manovrabile.




Sciancratura: è rappresentata dalle differenti larghezze trasversali dello snowboard, in particolare la punta e la coda sono più larghe della parte centrale. Si calcola appoggiando lo snowboard di lato su una superfice piana e misurando lo spazio tra il centro della tavola e la superfice stessa. La sciancratura è misurabile dal raggio della curvatura provocata. Un raggio più corto determina una curva più ampia, mentre un raggio più stretto determina una curva più facile e minore è l'inclinazione dello snowboard richiesto per una curva. La sciancratura è importantissima per far sì che la tavola disposta di spigolo e sottoposta ad una certa pressione effetui una curva di un certo raggio.
Esistono principalmente tre tipi di raggi, ovvero il raggio di sciancratura progressivo, il raggio di sciancratura regressivo e il raggio di sciancratura doppio.
Raggio di sciancratura progressivo: è sostanzialmente formato da due raggi di sciancraura diversi, di cui il maggiore è verso la punta e il minore verso la coda. La sciancratura progressiva determina un'entrata dolce in curva e una fine brusca.
Raggio di sciancratura regressivo: è l'opposto del progressivo, e si hanno sempre due raggi di sciancratura diversi, di cui il maggiore è verso la coda e il minore verso la punta. La sciancratura regressiva determina un'entrata brusca in curva e un'uscita dolce
Raggio di sciancratura doppio: si ha un raggio di sciancratura maggiore per la parte centrale della tavola e un altro minore per le parti vicino alla punta e alla coda. La sciancratura doppia determina un'entrata rapida in curva ed un'uscita altrettanto veloce, conservando una larhezza centrale maggiore.

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